martedì 20 agosto 2013

La ricetta di oggi

Oggi in Romagna sembra autunno inoltrato,piove da questa notte e la temperatura non supera i 16 gradi.
Dunque?
E' giunta l'ora di abbandonare , si spera non per sempre , la cucina leggera e fresca dell'estate.

Si è fatta forte , l'esigenza in famiglia,sin da questa mattina, di tornare ai rassicuranti piatti della tradizione,a quelli che oggi chiamano comfort food.
Ed allora,

PASSATELLI
in brodo

I passatelli in brodo sono un classico piatto di recupero,croste di formaggio e di pane secco con l'aggiunta di un uovo per legare andavano a formare nelle case contadine nel territorio a cavallo fra Romagna e Marche,nel Montefeltro per l'esattezza,un grande piatto di tradizione familiare.

In casa mia li ho sempre mangiati,sin da bambino , quando come dicevano i vecchi con l'aggiunta di un goccio di Sangiovese nel brodo erano da considerarsi la panacea per qualsiasi malattia.

Erano il piatto della febbre.

La ricetta di Artusiana memoria prevedeva oltre a quello che vi dirò anche l'uso , nell'impasto, del midollo, oggi da quasi tutti abbandonato io direi a torto.
Comunque la ricetta della mia famiglia , sempre la stessa da almeno 70 anni non lo prevede e sarà ovviamente differente da tutte le altre, anche da quella del mio vicino di casa, come inevitabilmente deve essere sotto ogni campanile. 

I Passatelli,sono apparentemente un piatto di ingredienti poveri e di assoluta semplicità realizzativa,ma,proprio per questo richiedono grande rigore nella scelta della materia prima,ovviamente sia per il brodo che per 
l'impasto, oltre all'abilità nella creazione dell'impasto della giusta consistenza.

Il nome del piatto infatti deriva dal ferro nel quale vanno schiacciati e devono appunto passare i passatelli, e se l'impasto non sarà, in quel momento della giusta consistenza ed umidità il risultato non potrà essere ottimale.
il ferro




Ingredienti per 6 persone

Per un buon brodo
  • una gallina Livornese
no scusate non così, 
così
  • una noce di manzo 
  • un fiocco di manzo
  • un cappello del prete di manzo
  • un pezzo di biancostato di manzo
  • un ginocchio
  • una cipolla una carota un gambo di sedano alcuni grani di pepe nero sale q.b





    la quantità di brodo ottenuta con questi ingredienti sarà evidentemente maggiore di quella richiesta per la corretta escuzione della ricetta,ma , secondo me, un buon brodo,necessita di più tagli di manzo e di almeno mezza gallina.
    L'eccedenza,conservatela in congelatore,così appena piove.....


    Ingredienti per l'impasto dei passatelli

    5 uova di gallina fresche
    200 gr di Parmigiano Reggiano 24 mesi
    200 gr di pane grattugiato
    scorza di limone , noce moscata e sale q.b


    nb. è cosa fondamentale per ottenere il meglio che il pane che grattugerete o che vi farete grattugiare sia assolutamente sciocco , quindi non condito,diversamente come cadranno nel brodo bollente i passatelli si spappoleranno.

    Il Brodo
    mettete in una pentola di rame stagnato,almeno 5 lt di acqua fredda.
    Immergete prima il Cappello del prete e la noce di manzo con le verdure tagliate grossolanamente e qualche grano di pepe nero.
    Accendete il fuoco e  dopo mezz'ora aggiungete il fiocco e il biancostato e 15 mn dopo anche la gallina con una presa di sale grosso abbondante.
    Cuocete a fuoco lento per oltre tre ore schiumando di continuo le impurità che verranno a galla.
    Fate raffreddare il brodo, se potete in abbattitore,altrimenti immergete la pentola nel lavello di cucina pieno di cubetti di ghiaccio,oppure fatelo il giorno prima.
    Quando il brodo sarà ben freddo, eliminate tutta la pellicola grassa che si sarà,nel mentre,prodotta sulla superficie.
    Passate quindi il brodo con un canovaccio di lino in modo che qualunque impurità o parte grassa venga eliminata.
    Deve essere limpido.
    Aggiustate di sale.

    Impastate il pane grattugiato,il Parmigiano Reggiano e le uova ottenendo un'impasto liscio ed omogeneo.
    Aggiustate a piacere con una grattugiata di noce moscata una di scorza di limone e sale q.b.
    A noi non piacciono molto "limonosi" ma vedete voi.
    Se volete,riponetelo avvolto nella pellicola per 30 mn in frigorifero,si compatterà un po'.


    Schiacciate con maestria i passatelli con il ferro,(ci vuole un po' d'allenamento),se non ci riuscite usate un schiacciapatate,  devono risultare lunghi almeno 8 - 10 cm,e senza farli asciugare,non esitate e tuffateli nel brodo bollente.
    Appena salgono in superficie sono cotti.



    Che bellezza,


     gustateli ,almeno due piatti, abbinandoci un Sangiovese di Romagna"e,come dicevano i vecchi , fate cadere due cucchiai di vino nell'ultimo brodo sarà un piatto salvifico".



    Il Sangiovese che io ho scelto,sarebbe più indicato per un piatto di selvaggina o di carni rosse,ma a me piace moltissimo e se poi mangiate anche un pezzo di bollito ci sta comunque.

    è il Pruno della tenuta La Palazza a Massa di Vecchiazzano,Sangiovese in purezza affina 18 mesi in barriques di rovere di allier per poi proseguire l'affinamento in bottiglia,dove arriva non filtrato,per ulteriori 10 mesi.
    E' di un colore rubino profondo con forti sentori di visciole e more e di confettura di amarene,caramella di liquirizia ed un lungo finale speziato dove si apprezzano i tannini vellutati.
    Un grande Sangiovese di Romagna.

    Bè stradivertitevi
    C'è da sperare che piova anche domani.

lunedì 19 agosto 2013

Storia di Ferro di Fuoco e di mani Sapienti

Il coltello palmerino
a foglia , manico in corno di bufalo



ideale per affettare uno strolghino,il salame fatto con i ritagli del culatello nella bassa.


Anche gli strumenti nel gesto del taglio,  hanno per me grande importanza così come gli utensili in cucina ,quindi, la grande tradizione artigiana e di design Italiano, da sempre votata anche al bello oltre che all'utile, va certamente apprezzata e protetta. 

Ah dimenticavo, se avete davvero uno strolghino abbinateci assolutamente una Malvasia di Torrechiara di Lamoretti. 
di origine Greca,il Malvasia di Candia venne introdotto
in Italia nel 700,Lamoretti lo vinifica da 40 anni e ne ha
ottenuto un vino eccellente,aromatico,delicato e raffinatissimo
di beva piacevolissima è vinificato con il metodo Charmat,va 
servito a 10 °c.



Prodotta proprio nei vigneti che si affacciano sul bellissimo Castello di Torrechiara


Divertitevi



domenica 18 agosto 2013

SOTTOALFICO

E' la domenica per eccellenza in Romagna.

Tagliatelle al Ragù.
Ve le mostro ma questa volta la ricetta proprio non ve la posso dare.
                       
  Gustatele,
ovviamente con gli amici,







Proprio 

Sottoalfico













SOTTOALFICO



non potete che abbinarci un sangiovese di Romagna,io direi Domus Caia o Vertice.
divertitevi

sabato 17 agosto 2013

Catalana?

si, ma è viva !

La ricetta di oggi

Il mio vitello tonnato

E' un piatto italianissimo,a dispetto del francesismo oramai  consueto del suo nome. 
Piemontese per la precisione dove,nell'Albese, con il girello di fassone raggiunge il suo meglio.
Già Pellegrino Artusi ne parlava nel suo "La scienza in cucina e l'arte di mangiare bene"
Il mio Vitello tonnato però non è quello canonico Piemontese che prevede l'uso nella salsa delle uova sode al posto della maionese e di molto olio.

Ingredienti per 6 persone


  • Un'unico pezzo di un bel girello di vitello da 800 gr.ben legato e compatto.
  • una carota , un gambo di sedano 3 foglie d'alloro,un bouquet garni,
  • una cipolla.
  • sale e pepe q.b.


per la salsa tonnata



  • 150 gr di maionese leggera
  • 250 gr di filetti di tonno sott'olio
  • 3 acciughe dissalate
  • 2 cucchiai di capperi di pantelleria
  • un lime
  • 1/2 bicchiere di brodo di cottura del vitello
  • sale,pepe e olio exvergine q.b.
Rosolate pochi minuti le verdure qualche grano di pepe e il bouquet garni in un filo d'olio e unite il girello,salato e pepato.
Dopo aver rosolato leggermente anche la carne , bagnate con 1,5 litri d'acqua e cuocete a fuoco bassissimo per un'ora e mezza.
Spegnete il fuoco e fate raffreddare completamente la carne nel brodo di cottura.
Mescolate nel mixer gli ingredienti della salsa e con l'aiuto del brodo dategli la consistenza voluta.
Aggiustatela di acidità con il lime,è per me importante che abbia una buona acidità per contrastare la parte sapida dei capperi e delle acciughe e la sensazione grassa della maionese.
Mettete il girello di vitello in congelatore per 15 mn, vi aiuterà compattando la carne per il taglio,che io consiglio di effettuare con l'affettatrice per evitare che si sbricioli.
Io lo servo con un cipollotto dolce e un'insalatina di patate lesse e capperi.
Abbinateci o uno chardonnay o un pecorino di Offida.
Divertitevi

venerdì 16 agosto 2013

Un Uomo

No, non è di un libro della Fallaci che vi scriverò,ma di un uomo che ha dedicato tutta la sua vita con fatica e passione al suo mondo.
Un mondo , piccolo, circoscritto ma autentico e bellissimo.
Un territorio al quale Vittorio Beltrami ha dedicato la vita.
Vittorio è un pastore,
un coltivatore di ulivi,un casaro,un'affinatore di fantastici formaggi caprini e pecorini di fossa .
E' poi  produttore di un magnifico olio extravergine,ma è soprattutto un uomo che,dedicando la vita a tutto questo , ha realizzato il  sogno.

Vive da sempre in un luogo splendido , un territorio protetto dai gelidi venti invernali dai monti delle Cesane e temperato dalle correnti marine che salgono fin qui ,oltre che da quelle del Metauro,una terra ricca e munifica che lui ha rispettato sempre, traendone il meglio.
CARTOCETO


il frantoio a Palazzo Rusticucci


Quì una decina di anni fa ha anche  aperto, nel medievale centro storico, una bottega dove  i suoi prodotti vengono illustrati con immutato amore da sua moglie e da sua figlia.

Ma , è nel campo che lui deve vivere, è lì che lui crea la magia,sentirlo parlare della terra,dei metodi e tempi di potatura dell'ulivo piuttosto che della quotidiana mungitura delle capre è il vero miracolo.
La sua filosofia,perchè di questo si parla, è sempre stata quella della retroinnovazione,cioè in netto contrasto con l'industrializzazione dell'agricoltura,la forte necessità di tornare alle radici ,non solo per la produzione ma anche e soprattutto nei mezzi di lavorazione.
Con questa filosofia applicata,Vittorio ha il pieno controllo dell'intera filiera sia per quel che riguarda i formaggi sia per la produzione dell'olio,l'oliva viene brucata a mano e spremuta a freddo in ciclo discontinuo entro 24 ore. 
Il sentire come indispensabile il rispetto assoluto delle tipicità,il rifiuto di produrre ciò che più produce,ma solo quello che è di questa terra.
Così l' olio di Vittorio può nascere  solo da cultivar di  raggiala come il Mastro Oleario
oppure da tante varietà miscelate con perizia nella creazione del Covo dei Briganti,olio che nasce appunto nell'omonima tenuta che altro non è che un fantastico Hortus Conclusus circondato da 50 ettari di bosco,perchè come dice Vittorio, potrei disboscare e piantare altri ulivi,ma se si tolgono i profumi le essenze e gli animali del bosco poi l'olio non sarà più così. 
Questo è l'Uomo.
Poi ovviamente è indispensabile salire a Cartoceto anche per assaggiare i fantastici caprini, affinati o in foglie di pimpinella oppure con sedano e arancio candito piuttosto che alle vinacce o al pepe ,
  

o per gustare ,insieme a lui, fuori dalla bottega, con un bicchiere di verdicchio il fantastico pecorino di fossa prodotto da Vittorio
nella sua fossa quì sopra

Ma secondo me è necessario salire su questo magnifico colle per vedere in faccia e sentire parlare Vittorio.
Sarà una vera lezione per tutti.

Ma non di bioagricoltura.
Di Vita.

domenica 11 agosto 2013

sabato 10 agosto 2013

La ricetta di oggi



E' il Re dell'estate,in tutto il mediterraneo.
Pomo d'Amore come lo chiamano in Sicilia o 
in Grecia oppure alle Baleari dove il Pan y tomate
è la prima colazione per eccellenza,oppure in Provenza
nel Pain baignàt fino alla panzanella del centro Italia e 
più a sud all'acquasale ki pummarulieddi del Cilento,è certamente
la base di qualsiasi forma di cucina e dieta mediterranea, agosto è il suo mese,cucinatelo o fatene conserve per il lungo inverno,vi porterà alla memoriaquesti pomeriggi assolati. 


Il POMODORO

Declinazione di Pomodoro

Ingredienti per 6 persone

Pomodori
6 fettine di pane toscano sciocco,
olio exvergine,sale , zucchero e Parmigiano q.b.

Io li ho appena raccolti nell'orto.


Se non avete l'orto ,
comperate 1 kg di pomodori cuore di bue,300 gr di datterini,300 gr di S.Marzano e qualche ramato giallo.


Non tutti i pomodori devono essere maturi.
Servono anche , 1 pomodoro camone acerbo e un ramato giallo acerbo per conferire più croccantezza, acidità e freschezza. 
Pelate , tuffandoli in acqua bollente e subito raffreddandoli in acqua e ghiaccio
due San Marzano,e tagliateli in filetti privandoli dei semi e dell'acqua di vegetazione.

Poneteli in forno su di una placchetta spolverizzati di zucchero a velo a 75 gr per un paio d'ore.

Con le mani,spremete e spappolate i pomodori cuore di bue e metteteli a scolare,dopo averli salati,su di un colino all'interno di una terrina così da ricavare l'acqua di pomodoro che dopo un paio d'ore aggiusterete di sale e zucchero e riporrete in frigorifero.

Private dei semi e dell'acqua di vegetazione e  quindi tagliate a brunoise i pomodori datterini , il camone e il ramato giallo acerbo e metteteli in una terrina con un filo d'olio.

Sul fondo di una scodella mettete 4 cucchiai di acqua di pomodoro.
Con l'aiuto di un tagliapasta create una forma al centro del piatto dove inserire la tartare di pomodori a brunoise che avrete salato solo all'ultimo. 
Su di un lato accomodate il filetto di pomodoro confit,e sull'altro una fettina di pane spolverizzato di Parmigiano Reggiano e tostato, guarnite la  tartare con la buccia dei pomodori fritta per 15 secondi in olio di semi.
L'unico abbinamento consentito è un bianco erbaceo come il sauvignon o il veltiner Altoatesino.
Altrimenti bevete dell'acqua fresca.
Divertitevi